Il termine flash mob indentifica una riunione improvvisa di un gruppo di persone che, in uno spazio pubblico, realizzano un'iniziativa insolita, generalmente di breve durata, per poi successivamente disperdersi. Spesso l'obiettivo è quello di coinvolgere i passanti e i curiosi in un evento dal forte impatto simbolico, sensibilizzandoli su specifici argomenti.
Nell'ambito del progetto "Oltre i muri", il tema dell'inclusione sociale ha caratterizzato un sabato pomeriggio modenese, facendo leva sull'abbattimento del muro del pregiudizio e dell'indifferenza.
La preparazione
Come in molti flash mob, è necessario condividere con i partecipanti le modalità della "messa in scena". I volontari delle Associazioni coinvolte, con cappelli di carta "da muratore", predispongono la costruzione di un muro di cartone simbolo delle barriere, degli ostacoli all'integrazione sociale.
Le riprese
Altro elemento caratterizzante è la ripresa video dell'evento, al fine di produrre un filmato (spesso dalle caratteristiche "virali", in linguaggio web) che valorizzi l'evento e i temi in esso trattati anche dopo la performance, attraverso la più ampia diffusione e condivisione nella rete. In questo caso la realizzazione del video è stata curata da Fuori.tv
La location
Piazza Matteotti, a Modena, si affaccia sulla Via Emilia nel centro della città. E' tappa delle passeggiate dei modenesi, molto frequentata al sabato pomeriggio.
Di solito si attraversa indisturbati il passaggio pedonale.
La "prima pietra"
Esiste un muro "di rifiuto ed esclusione" che emargina le persone colpite da Parkinson, HIV, ictus cerebrale, solitudine, Alzheimer e disagio mentale, patologie delle quali si occupano le associazioni coinvolte nel progetto. I modenesi hanno assistito all'edificazione simbolica di tale muro, a partire dalla posa del primo mattone.
Lavori in corso
Proveniendo da direzioni diverse e mischiandosi alla folla di passaggio, i volontari e le persone coinvolte portano altri mattoni che vanno costruire "il muro".
Il muro cresce...
Tra la curiosità dei passanti, il muro dell'indifferenza e del pregiudizio, oltre il quale si intende spingere le persone a guardare, diventa più esteso.
... e cresce
Ormai è impossibile attraversare la piazza senza chiedersi: cosa succede? Perché un muro ostacola la passeggiata serena e "disimpegnata" del sabato pomeriggio? Cosa, o meglio chi, c'è al di là?
La Ghirlandina e i pregiudizi
All'ombra della Ghirlandina si riflette sull'inclusione sociale, sul valore del volontariato e del tempo dedicato agli altri, sui pregiudizi che circondano le persone afflitte da patologie invalidanti.
Un ostacolo all'integrazione
Si condivide il senso di oppressione generato simbolicamente da un muro di cartone, cresce l'esigenza di andare oltre.
L'abbattimento
Grazie alla "spinta" dei giovani, dei volontari, dei passanti, il muro esplode e mostra persone vere, vitali, pronte a dare un contributo alla collettività.